Nelle scorse settimane ti ho parlato dei vantaggi dietro l’acquisto del pellet in maniera ragionata e di uno dei più importanti indici della sua qualità, le certificazioni.
Questa settimana, invece, voglio parlarti di un altro fattore che tutti dovrebbero considerare quando acquistano del pellet.
Un fatto che anche ogni rivenditore di pellet dovrebbe assicurarsi di poter fornire nella maniera più trasparente e chiara possibile ai propri clienti.
Oggi ti parlerò dell’essenza del pellet.
No, non ti sto per parlare di nulla di difficile, non ti preoccupare.
Quando dico “essenza del pellet” mi riferisco alla tipologia di legno dal quale il pellet è ricavato.
Si tratta di un argomento molto confusionario a causa delle tante tipologie di essenze, e quindi di pellet, presenti in commercio.
Tra le essenze più diffuse abbiamo quella di faggio e quella di abete ma non sono le uniche!
Le essenze di pellet, infatti, si dividono in due categorie in base alla fibra del legno: fibra dura e meno dura.
Come avrai facilmente intuito tra le essenze dure abbiamo tutti quei tipi di pellet che sono ricavati da legno duro.
Queste sono anche le essenze considerate migliori perché permettono di ottenere ottime prestazioni dalla propria termostufa.
Tra le essenze dure abbiamo:
Questo tipo di essenze ha un indice resinoso molto basso e poiché sviluppa un calore termico meno intenso ma più costante generalmente dura molto più a lungo.
Con questo tipo di essenze il pellet che si ricava presenta maggiori difficoltà nell’accendersi e per arrivare alla temperatura necessaria per la combustione.
Abbiamo poi le essenze dolci, tra queste abbiamo le essenze ricavate dal legno dolce come quello di:
I legni da cui si producono questo tipo di essenze sono legni molto resinosi che possono bruciare con estrema facilità, ma che si consumano piuttosto in fretta, sprigionando alte temperature e rilasciando un residuo molto basso ma in poco tempo.
La resa termica di queste essenze è contenuta e un potere calorifico che varia tra le 4000 e le 5000 Kcal/Kg a seconda della varietà.
Quando si parla in questi termini di qualità e rendimento del pellet, di varie tipologie e così tanti altri fattori l’ipotesi di un acquisto ragionato può sembrare una sfida inquietante, è vero.
Proprio per questo è sempre opportuno, come consiglia anche Pgcasa, testare il pellet, e testarlo parecchio!
Solo attraverso tanti “esperimenti” riusciremo a capire la tipologia di pellet che meglio performa nella nostra abitazione e con i nostri impianti di riscaldamento.
È quasi impossibile parlare di una essenza di pellet migliore in termini assoluti.
Dopo tanti test, però, è sicuro che riuscirai a trovare l’essenza di pellet migliore per le tue esigenze e per la tua situazione.
È anche opportuno considerare un’altra ipotesi.
L’ipotesi dei pellet misti.
Queste sono selezioni di varie essenze di pellet e le più diffuse sono quelle di faggio e abete.
Con questa soluzione si riesce a creare un buon compromesso tra la velocità di accensione tipica delle essenze dolci e la resa termica tipica delle essenze dure.
Questa è una soluzione che molto spesso si rivela più costosa ma, al tempo stesso, ci solleva dai tanti test necessari per trovare il pellet più performante e dallo stress che magari una scelta più particolare può indurre.
Come al solito, quindi, eccoti qualche consiglio per la prossima volta che acquisti del pellet o quando scegli il nuovo tipo di pellet da offrire ai tuoi clienti.
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Mi raccomando, nell’attesa, mettiti al caldo.